No, non amo i silenzi, le cose raffazzonate, quelle iniziate e mai finite, gli abbandoni e le noncuranze... Ma a volte non si riesce e gli impegni e il dovere prevalgono, le ore di un giorno son quelle che sono e bisogna andare per priorità, il blog, la cucina, le sperimentazioni inutile dire vengono brutalmente trascurati, sebbene a malincuore...tuttavia ho scovato nel mio archivio qualche ricettuzza che da tempo attendeva di essere postata, oggi vi propongo una pasta adatta a questo uggioso periodo autunnale, semplice e gustosa al tempo stesso!!!
Ingredienti (per 2 pers.):
200 g di paccheri,
500 g di cavolini di Bruxelles,
100 g di pancetta affumicata a dadini,
sale,
grana grattugiato,
pepe nero.
Procedimento:
portate a ebollizione dell'acqua e tuffatevi i cavolini lavati, cuoceteli e scolateli con la schiumarola, nella stessa acqua mettete a cuocere anche i paccheri, in una larga padella fate rosolare la pancetta aggiungete metà dei cavolini tagliati a metà e fate insaporire. Prendete la parte di cavolini rimasta e frullatela con il minipimer, allungando con l'acqua di cottura, frullate fino a ottenere una purea, scolate un minuto prima del termine del tempo di cottura i paccheri e fateli saltare con la pancetta e i cavolini, indi unite anche quelli frullati. Servite spolverando col formaggio grana e il pepe nero appena macinato!
lunedì 12 novembre 2012
lunedì 29 ottobre 2012
Quadrotti di Torta di Fecola *con Prugne e Mele
Buongiorno Foodies! Sono proprio inaffidabile, una meteora sconclusionata... Sparisco, torno, risparisco, l'unica cosa che riesco a mantenere vivo e con cui mantengo i contatti con molte di voi è il mio account Twitter, per il resto, quando lavoro, sono impegnata molto e la giornata è abbastanza pesante, tempo per cucinare zero, fotografare è impensabile... Mi dispiace molto non essere puntuale nella pubblicazione non tanto per l'attività del mio blog, ma soprattutto perché non riesco a sentirmi con le molte di voi... Ma veniamo alla ricetta di oggi, sabato pomeriggio pioveva, la giornata era bigia, una tristezza... In casa avevo pochissime cose per fare un dolce, infatti, durante la spesa non avevo previsto di prepararne uno! Gira di qua, volta di là è uscita una torta di fecola molto versatile, senza glutine, dalla consistenza simile a quella di un savoiardo morbido, adattissima alla colazione, ma anche all'ora del tè, per renderla più goduriosa si può accompagnarla con una crema alla vaniglia...
Ingredienti:
200 g di fecola,
100 g di zucchero,
2 uova,
3 cucchiai di olio evo,
1/2 bustina di lievito,
2 mele piccole,
15 prugne secche denocciolate,
1 cucchiaio di liquore a piacere,
scorza di limone bio.
*La fecola è un prodotto naturalmente senza glutine, tuttavia bisogna accertare che sia certificata senza glutine, perchè durante qualche processo di lavorazione potrebbe essersi contaminata, attenzione va posta anche al lievito, che dev'essere anch'esso certificato senza glutine.
Procedimento:
montare bene le uova con lo zucchero, profumare con la buccia di limone grattugiata, setacciarvi sopra poco alla volta la fecola mescolata al lievito, sempre utilizzando con le fruste, unite anche l'olio un cucchiaio alla volta, indi il liquore e per ultime le prugne secche tagliate a pezzetti (io siccome erano quelle già denocciolate e morbide non le ho dovute far rinvenire), foderate una teglia con della carta forno, versatevi dentro l'impasto e coprite con le mele tagliate a fette piuttosto regolari, io non le sbucciate, voi fate come preferite! Infornate in forno caldo io a 160° per 30', ma se il forno non scalda eccessivamente i tradizionali 180° vanno benissimo!
P.S.Il giorno dopo è ancora più buona!
Ingredienti:
200 g di fecola,
100 g di zucchero,
2 uova,
3 cucchiai di olio evo,
1/2 bustina di lievito,
2 mele piccole,
15 prugne secche denocciolate,
1 cucchiaio di liquore a piacere,
scorza di limone bio.
*La fecola è un prodotto naturalmente senza glutine, tuttavia bisogna accertare che sia certificata senza glutine, perchè durante qualche processo di lavorazione potrebbe essersi contaminata, attenzione va posta anche al lievito, che dev'essere anch'esso certificato senza glutine.
Procedimento:
montare bene le uova con lo zucchero, profumare con la buccia di limone grattugiata, setacciarvi sopra poco alla volta la fecola mescolata al lievito, sempre utilizzando con le fruste, unite anche l'olio un cucchiaio alla volta, indi il liquore e per ultime le prugne secche tagliate a pezzetti (io siccome erano quelle già denocciolate e morbide non le ho dovute far rinvenire), foderate una teglia con della carta forno, versatevi dentro l'impasto e coprite con le mele tagliate a fette piuttosto regolari, io non le sbucciate, voi fate come preferite! Infornate in forno caldo io a 160° per 30', ma se il forno non scalda eccessivamente i tradizionali 180° vanno benissimo!
P.S.Il giorno dopo è ancora più buona!
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mercoledì 3 ottobre 2012
Ceci n'est pas une... pappa al pomodoro
Ma andiamo con ordine: avevo un'intera pagnotta rafferma, fin da piccola mi hanno insegnato che non si butta mai, perciò o lo tosto o lo grattugio o lo tengo da parte per gli animaletti, ma l'altro giorno mi è venuto in mente che potevo utilizzarlo per fare la pappa al pomodoro. Non essendo toscana non avevo una ricetta, magari di famiglia, da seguire, perciò mi sono avventurata in rete, dove ho trovato un sacco di versioni... da ciò ho capito che per la pappa al pomodoro, essendo un piatto popolare e diffuso, ognuno ha la propria ricetta! Quella che vi propongo oggi è frutto di un collage di ricette e posso dire con orgoglio che è venuta fuori un'ottima pappa colorata, profumata e fresca... e voi, toscani e non, che ricetta seguite?!
300 g ca. di pane toscano raffermo,
1 kg di pomodorini piccadilly,
2 spicchi d'aglio,
500 ml ca di brodo vegetale caldo,
olio extravergine (ci vorrebbe toscano, ma io ho il mio, sempre ev, ma di oliva taggiasca),
basilico fresco,
1 pizzico di zucchero,
pepe nero del mulinello,
sale.
lavate e tagliate in quattro i pomodorini, in una padella mettete due cucchiai d'olio e i due spicchi d'aglio, fate soffriggere un attimo e poi aggiungete i pomodorini, salate, mettete la presa di zucchero e fate cuocere per 15 minuti, o comunque finché sono morbidi, nel frattempo tagliate a fette piuttosto alte la pagnotta, ponete le fette in un tegame e irroratele bene con il brodo, in modo che si inzuppino bene e diventino ben ben morbide. Quando i pomodorini sono cotti, frullateli insieme con gli spicchi d'aglio con il minipimer, in modo che non restino né semini né bucce interi. Mettete la passata ottenuta di nuovo nella padella e adagiatevi dentro le fette di pane, io, siccome le fette erano ben ammollate, ho provveduto a disfarle subito con un cucchiaio di legno e amalgamarle così subito al pomodoro, coprite e fate cuocere per 15/20 minuti, mescolando di tanto in tanto, poi regolate di sale e pepe. A fuoco spento unite foglie di basilico fresco spezzettate, servite la pappa tiepida o fredda, aggiungendo un filo d'olio, una macinata di pepe e qualche foglia di basilico fresco.
lunedì 1 ottobre 2012
Mini guida ai Commenti Inutili dei Post...
L'altro giorno ho lanciato un tweet di sfogo contro certi commenti insignificanti privi di qualsiasi contenuto che hanno il solo scopo di ottenere visite e commenti sul proprio blog, twittando con altre blogger ho appurato con certezza che è un problema comune, prima o poi, tutti ci siamo imbattuti in alcune di queste perle, per dar voce a tutti i foodblogger funestati ed esausti, oggi il mio blog e Anche i Cialtroni Mangiano pubblicano ad argomento unificato! Come si fa a capire che un commento ha un secondo fine?!E' mooolto semplice...
Il commento c.d. spam per antonomasia è sempre piuttosto vago, del tipo: "Buono!", "Delizioso!" o " Goloso!"
Cosa vogliono dire?! Assolutamente niente sono buttati lì a caso senza leggere neanche una riga del post, spesso si trova, infatti, che non siano neanche declinato nello stesso genere della pietanza postata, così una crostata diventa buonissimo e un gelato golosa, perciò consiglierei a questi commentatori superficiali di utilizzare aggettivi inglesi, no genere, no numero, no problema!
Seconda categoria di commenti (tweeteriano contributo di B per Biscotto ) sono quelli che vogliono fare i costruttivi, ad es. "Buono! Io l'ho fatto così!" e al così è collegato il link che porta alla ricetta sul blog del/la simpatico/a commetatore/trice, a volte a seconda di come è scritto sembra, addirittura, un ingiustificatamente polemico, che spinge me blogger suscettibile a pensare:"Scu', ma a me chemme..." o "Esticcavoli!!!". Siccome è difficile essere originali, ci sta benissimo che anche altri abbiano proposto la stessa ricetta, ma magari si descrive il proprio modo a grandi linee nel commento e magari incuriosita vado al blog spontaneamente , no?!
Terza tipologia, che oltre a essere fastidiosa è anche insidiosa e, lo ammetto, quando leggo commenti così: sbrocco!!! Esempio: "Buono, ma sarebbe ancora più buono se usassi l'olio Ungotutto (con tanto di sito linkato, ovviamente!)" Allora sentite volete la pubblicità sul mio miserrimo blog?! Contattatemi e se parla, non che da furbetti mettete la pubblicità a scrocco... Lì mi viene un nervoso, tant'è che cancello all'istante... Pensate una volta ho avuto una protesta, mi dicevano che erano molto dispiaciuti del fatto che avessi cancellato il loro commento (con annessa loro pubblicità), a loro detta quel link al loro sito dava un valore aggiunto al mio post... "Cooooosaaa???!!! Ora non posso più decidere cosa deve essere scritto sul mio blog?! Ma andate a pascolare, via..." Poi se fossero svegli noterebbero che non ho neanche una collaborazione, per quale ragione dovrei aver voglia di concedere subdoli spazi pubblicitari e per giunta gratis et amore Dei...
Per me la categoria regina è quella che scrive: "Delizioso, sei proprio brava! Sai anche io ho un blog e annette il suo link" dov'è il problema?! E'che spesso questi commentatori spammosi, non leggendo un tubo, ma appiccicando il loro pensiero a caso, finiscono per scriverlo sotto a post che non sono ricette, toppando alla grande; perciò il loro fine ultimo di raccattare visite e ancor meglio follower è oltremodo evidente... Pensate che non si possa essere così tonti?! Si può, si può...
Ora io ho accennato a queste macrocategorie, ma penso che anche voi miei simpatici lettori possiate fornire un consistente contributo con le vostre esperienze, scrivetele per farci quattro risate!!!
Il commento c.d. spam per antonomasia è sempre piuttosto vago, del tipo: "Buono!", "Delizioso!" o " Goloso!"
Cosa vogliono dire?! Assolutamente niente sono buttati lì a caso senza leggere neanche una riga del post, spesso si trova, infatti, che non siano neanche declinato nello stesso genere della pietanza postata, così una crostata diventa buonissimo e un gelato golosa, perciò consiglierei a questi commentatori superficiali di utilizzare aggettivi inglesi, no genere, no numero, no problema!
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Immagine presa da WEB |
Seconda categoria di commenti (tweeteriano contributo di B per Biscotto ) sono quelli che vogliono fare i costruttivi, ad es. "Buono! Io l'ho fatto così!" e al così è collegato il link che porta alla ricetta sul blog del/la simpatico/a commetatore/trice, a volte a seconda di come è scritto sembra, addirittura, un ingiustificatamente polemico, che spinge me blogger suscettibile a pensare:"Scu', ma a me chemme..." o "Esticcavoli!!!". Siccome è difficile essere originali, ci sta benissimo che anche altri abbiano proposto la stessa ricetta, ma magari si descrive il proprio modo a grandi linee nel commento e magari incuriosita vado al blog spontaneamente , no?!
Terza tipologia, che oltre a essere fastidiosa è anche insidiosa e, lo ammetto, quando leggo commenti così: sbrocco!!! Esempio: "Buono, ma sarebbe ancora più buono se usassi l'olio Ungotutto (con tanto di sito linkato, ovviamente!)" Allora sentite volete la pubblicità sul mio miserrimo blog?! Contattatemi e se parla, non che da furbetti mettete la pubblicità a scrocco... Lì mi viene un nervoso, tant'è che cancello all'istante... Pensate una volta ho avuto una protesta, mi dicevano che erano molto dispiaciuti del fatto che avessi cancellato il loro commento (con annessa loro pubblicità), a loro detta quel link al loro sito dava un valore aggiunto al mio post... "Cooooosaaa???!!! Ora non posso più decidere cosa deve essere scritto sul mio blog?! Ma andate a pascolare, via..." Poi se fossero svegli noterebbero che non ho neanche una collaborazione, per quale ragione dovrei aver voglia di concedere subdoli spazi pubblicitari e per giunta gratis et amore Dei...
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Per me la categoria regina è quella che scrive: "Delizioso, sei proprio brava! Sai anche io ho un blog e annette il suo link" dov'è il problema?! E'che spesso questi commentatori spammosi, non leggendo un tubo, ma appiccicando il loro pensiero a caso, finiscono per scriverlo sotto a post che non sono ricette, toppando alla grande; perciò il loro fine ultimo di raccattare visite e ancor meglio follower è oltremodo evidente... Pensate che non si possa essere così tonti?! Si può, si può...
Ora io ho accennato a queste macrocategorie, ma penso che anche voi miei simpatici lettori possiate fornire un consistente contributo con le vostre esperienze, scrivetele per farci quattro risate!!!
venerdì 28 settembre 2012
Crostata di Seirass e Confettura di Amarene, ispirata a quella Ebraica di Ricotta e Visciole
Quest'estate mi sono trovata, facendo zapping, a guardare Ti ci porto io!, una trasmissione sulla 7D con Michela Rocco di Torrepadula e Vissani; ora dire che Vissani non mi sia simpatico è un eufemismo, lo trovo veramente indigesto, è così saccente e presuntuoso... no, non mi è proprio simpatico! Ma complice il niente da fare e il palinsesto televisivo vuoto, mi sono soffermata a guardare la trasmissione, potendo così conoscere una crostata eccezionale, tipica del quartiere ebraico di Roma, la crostata di ricotta e visciole! Uno splendore ho invidiato profondamente Vissani che ne addentava una fetta voluttuosa con quella ricotta candida e quel rosso intenso delle visciole... Inutile dire che ho cercato la ricetta, ne ho trovato migliaia in rete, chi mette l'uovo nella ricotta chi no, chi usa la ricotta vaccina, chi quella ovina, chi metà e metà, insomma un dedalo di ricette... Ho letto che la versione originale prevede l'uso di visciole fresche e l'utilizzo della loro confettura sia un ripiego per poterla fare tutto l'anno... Ad agosto di visciole , ovviamente non c'è neanche traccia, allora ho ripiegato anche io sulla confettura, che però non ho trovato, perciò ripiego del ripiego ho acquistato quella di amarene; per quanto riguarda la ricotta, ho scelto di utilizzarne una di rara bontà e dal gusto delicato: il seirass!
Il risultato di sostituzioni e arrangiamenti è stato una crostata buonissima, con la cremosità del seirass, il dolce acidulo della confettura di amarene e la friabilità profumata della frolla, provatela anche voi!!!
Ingredienti (per una teglia da 28 cm di diametro):
per la frolla:
300 g di farina 00,
100 g di zucchero,
150 di burro freddissimo,
3 tuorli,
1 pizz. di sale,
scorza di limone grattugiata.
per il ripieno:
350 g di confettura di amarene,
700 g di seirass,
80 g di zucchero finissimo (dose indicativa, dipende dai gusti).
Procedimento:
in una ciotola ponete tutti gli ingredienti per la frolla e preparatela velocemente, fate una palla, avvolgetela nella pellicola e ponetela a riposare in frigo per almeno 30'. Lavorate il seirass con lo zucchero, fino a ottenere una crema omogenea e tenetela da parte. Trascorso il periodo di riposo della frolla, dividetela in due parti l'una il doppio dell'altra, prendete quella più grande e stendetela, foderate con essa una teglia imburrata e infarinata, ricavate dalla pasta rimasta le strisce con cui, successivamente, formerete la griglia.In un pentolino mettete la confettura con un po' d'acqua, fatela scaldare per renderla più fluida, poi spalmatela uniformemente sul guscio di pasta frolla, indi ricoprite con la crema di seirass, aiutatevi con un cucchiaio umido, dopo aver creato uno strato perfetto componete la griglia con le strisce di frolla. Ponete in forno se ventilato a 165° per 40 minuti ca, se tradizionale a 180°.
Il risultato di sostituzioni e arrangiamenti è stato una crostata buonissima, con la cremosità del seirass, il dolce acidulo della confettura di amarene e la friabilità profumata della frolla, provatela anche voi!!!
Ingredienti (per una teglia da 28 cm di diametro):
per la frolla:
300 g di farina 00,
100 g di zucchero,
150 di burro freddissimo,
3 tuorli,
1 pizz. di sale,
scorza di limone grattugiata.
per il ripieno:
350 g di confettura di amarene,
700 g di seirass,
80 g di zucchero finissimo (dose indicativa, dipende dai gusti).
Procedimento:
in una ciotola ponete tutti gli ingredienti per la frolla e preparatela velocemente, fate una palla, avvolgetela nella pellicola e ponetela a riposare in frigo per almeno 30'. Lavorate il seirass con lo zucchero, fino a ottenere una crema omogenea e tenetela da parte. Trascorso il periodo di riposo della frolla, dividetela in due parti l'una il doppio dell'altra, prendete quella più grande e stendetela, foderate con essa una teglia imburrata e infarinata, ricavate dalla pasta rimasta le strisce con cui, successivamente, formerete la griglia.In un pentolino mettete la confettura con un po' d'acqua, fatela scaldare per renderla più fluida, poi spalmatela uniformemente sul guscio di pasta frolla, indi ricoprite con la crema di seirass, aiutatevi con un cucchiaio umido, dopo aver creato uno strato perfetto componete la griglia con le strisce di frolla. Ponete in forno se ventilato a 165° per 40 minuti ca, se tradizionale a 180°.
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mercoledì 26 settembre 2012
Muffin al Grano Saraceno e Mirtilli Rossi
Buongiorno Amici, eccomi puntuale al secondo post di questa settimana di ripresa...Innanzitutto grazie di cuore per la calorosa accoglienza che avete riservato al mio ritorno!!! Oggi vi propongo una ricetta senza glutine, perciò adatta anche ai celiaci, infatti questi muffin sono fatti con la sola farina di grano saraceno, che conferisce loro un aroma e una consistenza molto particolari...Ho preso la ricetta da Juls' Kitchen, il sito della bravissima Giulia (che ho avuto la possibilità di conoscere anche personalmente). Una ricetta perfetta, io ho modificato solo un paio di cose... Risultato?! Degli ottimi muffin, adatti a qualsiasi alla colazione e alla merenda, nella versione originale senza tuorli con lo yogurt magro sono anche meno ricchi di grassi...insomma io vi suggerisco di provarli!!!
Ingredienti (per 12 muffin):
1 vasetto di yogurt bianco magro (io intero),
3 vasetti di farina di grano saraceno,
2 vasetti di zucchero integrale di canna ( io uno e mezzo),
2 albumi (io due uova intere),
1/2 vasetto di olio extravergine di oliva,
1 bustina di lievito,
una scorza gratuggiata di limone bio,
mirtilli rossi essiccati a piacere (mia aggiunta).
Importante: per far sì che questi muffin siano effettivamente senza glutine controllate che tutti gli ingredienti ne siano sicuramente privi, leggete le confezioni e nel dubbio consultate il prontuario dell'AIC.
Procedimento:
prendete due ciotole e ponete in una gli ingredienti secchi, compresi la scorza di limone e i mirtilli messi precedentemente ad ammollare in acqua tiepida, nell'altra gli ingredienti liquidi, mescolate bene sia gli uni sia gli altri tra loro, indi versati quelli liquidi in quelli secchi e mescolate velocemente, se Servite dovesse risultare un po' asciutto aggiungete un pochino di liquido. Mettete in una teglia da muffin rivestita di pirottini e infornate in forno ventilato freddo, cuocete per 20-25 minuti a 165°.
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lunedì 24 settembre 2012
A Fugazza de Baauccu (Torta di Badalucco) per riprendere le fila del mio blog!
Sì, sono viva! Qualcuno starà pensando che fine ho fatto, ho abbandonato questa mia piccola creatura all'improvviso, avevo troppe cose da fare e non riuscivo a gestire tutto, lo ammetto!!! Mi siete mancati molto tutti, ma ora spero di riprendere le mie pubblicazioni regolarmente...Un grazie ai miei vecchi follower, che nonostante la mia assenza hanno continuato a seguirmi e ai nuovi che si sono aggiunti sulla fiducia, grazie veramente!!!
Il post di oggi è dedicato a una torta della tradizione, è tipica di un paese della Valle Argentina, Badalucco, a cui sono molto legata perché lì ho trascorso tutte le estati della mia infanzia.
Questa torta è molto semplice, adatta a qualsiasi momento della giornata, soprattutto a colazione, ma ora passo alla ricetta!
Ingredienti (per una teglia da 28 cm. di diametro dai bordi alti):
400 g di farina 00,
200 g di zucchero (io solo 150 g),
80 g di burro morbido,
2 uova,
300 ml ca. di latte intero fresco,
una bustina di Mastrofornaio (o 30 g di lievito fresco),
80 g di pinoli,
100 g di uvetta,
zucchero semolato per spolverizzare.
Procedimento:
mettete l'uvetta ad ammollare in acqua tiepida, in una ciotola mettete la farina, il lievito, lo zucchero, date una mescolata, aggiungete il burro, poi le uova sbattute, impastate con un cucchiaio di legno, bagnando bene l'impasto con il latte, deve risultare semiliquido, strizzate l'uvetta, infarinatela e unitela al composto, mettete anche 3/4 dei pinoli, lavorate ancora un po' l'impasto.
Imburrate e infarinate una teglia, versatevi dentro il composto, bagnate con un po' di latte e cospargete coi pinoli rimasti, ponete in un luogo riparato a lievitare, per almeno per un'ora e quindici minuti, o anche più, l'impasto è ricco potrebbe richiedere anche più tempo, perciò non disperate (come ho fatto io!) se vedete che non inizia subito a lievitare. Fate cuocere se in forno ventilato a 165° per 45 minuti, se tradizionale a 180°. Una volta cotta fate raffreddare, indi cospargete con abbondante zucchero, per questo nella lista degli ingredienti ho suggerito di mettere solo 150 g di zucchero nell'impasto, regolatevi in base a vostri gusti.
Il post di oggi è dedicato a una torta della tradizione, è tipica di un paese della Valle Argentina, Badalucco, a cui sono molto legata perché lì ho trascorso tutte le estati della mia infanzia.
Questa torta è molto semplice, adatta a qualsiasi momento della giornata, soprattutto a colazione, ma ora passo alla ricetta!
Ingredienti (per una teglia da 28 cm. di diametro dai bordi alti):
400 g di farina 00,
200 g di zucchero (io solo 150 g),
80 g di burro morbido,
2 uova,
300 ml ca. di latte intero fresco,
una bustina di Mastrofornaio (o 30 g di lievito fresco),
80 g di pinoli,
100 g di uvetta,
zucchero semolato per spolverizzare.
Procedimento:
mettete l'uvetta ad ammollare in acqua tiepida, in una ciotola mettete la farina, il lievito, lo zucchero, date una mescolata, aggiungete il burro, poi le uova sbattute, impastate con un cucchiaio di legno, bagnando bene l'impasto con il latte, deve risultare semiliquido, strizzate l'uvetta, infarinatela e unitela al composto, mettete anche 3/4 dei pinoli, lavorate ancora un po' l'impasto.
Imburrate e infarinate una teglia, versatevi dentro il composto, bagnate con un po' di latte e cospargete coi pinoli rimasti, ponete in un luogo riparato a lievitare, per almeno per un'ora e quindici minuti, o anche più, l'impasto è ricco potrebbe richiedere anche più tempo, perciò non disperate (come ho fatto io!) se vedete che non inizia subito a lievitare. Fate cuocere se in forno ventilato a 165° per 45 minuti, se tradizionale a 180°. Una volta cotta fate raffreddare, indi cospargete con abbondante zucchero, per questo nella lista degli ingredienti ho suggerito di mettere solo 150 g di zucchero nell'impasto, regolatevi in base a vostri gusti.
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